SABBIATURA E GRANIGLIATURA

La sabbiatura è un procedimento meccanico con il quale si erode la parte più superficiale di un materiale tramite l’abrasione dovuta a un getto di sabbia e aria.

L’impiego di gran lunga più frequente è quello per la pulizia superficiale di metalli, tuttavia può essere usata anche per l’incisione di iscrizioni e immagini su marmo e pietre.

In campo meccanico la sabbiatura è un procedimento intermedio al ciclo di lavorazione del prodotto, solo raramente viene effettuato come operazione finale. Lo strato asportato può essere ossido, vernice, calcificazioni, un rivestimento galvanico o plastico, ecc. Al termine dell’operazione il materiale sottostante allo strato rimosso risulta completamente scoperto e con rugosità dipendente dalla grandezza della graniglia utilizzata e dalla pressione del getto, ma comunque molto accentuata in confronto ai valori tipici delle lavorazioni meccaniche. La sabbiatura risulta quindi uno dei procedimenti preferiti per preparare il pezzo alla successiva verniciatura. La sabbiatura viene effettuata tipicamente su acciaio, ghisa, leghe metalliche in genere, legname, ceramiche, pietre e marmi; sia per impiego industriale meccanico che edilizio.

La sabbiatura è utilizzata anche per la distruzione dei dati contenuti negli hard disk o nei CD-ROM. Si tratta di uno dei metodi più sicuri per evitare che particolari programmi possano recuperare i dati dal supporto danneggiato. Dopo aver terminato le registrazioni contabili delle transazioni eseguite, le banche effettuano periodicamente una sabbiatura dei CD che memorizzano le transazioni finanziarie.

Tipi di lavorazione

La sabbiatura si divide in 3 classi di lavorazione dette Sa2, Sa2.5, Sa3:

– Sa2 o spolverata: la superficie appare priva di residui estranei ma di colore scuro non uniforme

– Sa2.5 o commerciale: la superficie si presenta perfettamente pulita di colore uniforme

– Sa3 o incisione: la superficie perfettamente pulita presenta molteplici incisioni di colore uniforme, che in alcuni materiali (per esempio il ferro) risultano lucide.

Attrezzatura

La sabbiatura può essere eseguita sia in spazi aperti che in piccole vasche appositamente dedicate. Queste ultime sono chiuse superiormente da una lastra di plexiglas o comunque di materiale trasparente, e nelle quali l’operatore (sabbiatore) può inserire solo le braccia avvolte da guanti solidali alla vasca. La sabbiatura in vasca è applicabile solo per i trattamenti meno invasivi e su pezzi di piccole dimensioni, infatti necessita di macchinari con prestazioni inferiori.

Il getto di sabbia e aria è prodotto e convogliato tramite tre componenti fondamentali: il compressore, la sabbiatrice e l’ugello (o eventualmente la pistola).

– Compressore: è una macchina che comprime aria in un serbatoio dal quale si produce il getto d’aria, tramite apertura della valvola di sfogo. È composto principalmente da motore (elettrico se l’impianto è di piccole dimensioni, altrimenti a combustione interna), dal compressore (solitamente a vite o a pistoni) e dal serbatoio. Per la sabbiatura non è necessario produrre una forte pressione, ma è preferibile disporre di una portata elevata (per un impianto medio-grande si producono circa 7 bar e 1400 l/min).

– Essiccatore: è un dispositivo ausiliare composto da un frigorifero interposto tra il motocompressore e la sabbiatrice, il quale abbassa la temperatura dell’aria prodotta fino a 5 gradi centigradi discernendo le particelle di condensa e raccogliendole nel serbatoio al suo interno. Una valvola temporizzata opportunamente programmata scarica l’acqua raccolta. Questo dispositivo consente una lavorazione migliore specialmente nei casi si sabbiatura depressurizzata su supporti prevalentemente di recupero edilizio, sia pavimenti in cotto, scale in granito, mandolate in cotto (aerazione per capanne tipica toscana) e quant’altro necessiti un intervento poco invasivo.

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